Carrega Ligure o “Cariegà” come pronunciato dai carreghini (nome degli abitanti) in un dialetto misto tra tanto genovese ed un pizzico di piemontese; infatti Carrega sta per sedia nel dialetto ligure ed il nome Carrega Ligure, così come altre località della Val Borbera: Rocchetta Ligure, Albera Ligure, Cabella Ligure e via così, indicano un’appartenenza più genovese che alessandrina.
Carrega Ligure è l’unico comune della Val Borbera compreso nel Parco naturale dell’Alta Valle Borbera istituito il 27 marzo 2019.
Situato all’estremità sud-orientale del Piemonte, sull’Appennino Ligure ai piedi del Monte Carmo, è uno dei tre comuni piemontesi (gli altri sono Cabella Ligure e Fabbrica Curone) a confinare con l’Emilia-Romagna.
Pur trovandosi all’interno della provincia di Alessandria, Carrega Ligure dista dal capoluogo 85 km mentre da Genova solo 58 km.
Sorge a 950 m s.l.m. e le sue coordinate geografiche sono: 44.61927, 9.17598 corrispondenti alla sede del Comune.
Carrega Ligure è comune e raduna sotto la sua amministrazione le frazioni di Agneto, Berga, Boglianca, Campassi, Ca’ dei Campassi, Capanne di Carrega, Cartasegna, Casoni Risciotti, Chiapparo, Connio, Croso, Daglio, Ferrazza, Fontanachiusa, Magioncalda, Mulin del Pìo, Prào, Reneuzzi, San Clemente, Vegni.
I comuni confinanti sono quelli di Cabella Ligure, Fascia (GE), Gorreto (GE), Mongiardino Ligure, Ottone (PC), Propata (GE), Valbrevenna (GE), Vobbia (GE).
Carrega Ligure e Connio viste dal Castello Malaspina - Fieschi - Doria, a sinistra il corso del torrente Carreghino e sotto il costone del monte Colletto la SP 147
Un po’ di dati amministrativi: il codice postale è 15060, il prefisso per la telefonia fissa 0143, il codice ISTAT 006034, quello catastale B836, la targa ovviamente AL.
La classificazione sismica è zona 3 (sismicità bassa), quella climatica zona F 3 287 GG.
Il patrono è San Giuliano e si festeggia il 9 gennaio.
La chiesa parrocchiale a Lui dedicata, fu costruita nel XIII secolo e più volte ristrutturata.
Strutturata su tre navate, ha un pregevole altare in marmo ed è decorata con stucchi di ottima fattura.
I primi documenti riferiti ad una chiesa di Carrega Ligure risalgono al XII secolo mentre su documenti del ‘400 si apprende che la chiesa era rettoriale ovvero, una chiesa situata in un territorio parrocchiale, ma che non ha le stesse funzioni della parrocchia e dipende dalla chiesa parrocchiale locale per le questioni religiose e pastorali
Lo stesso secolo l’edificio venne ricostruito anche se quello che si vede oggi fa capo ad un successivo rimaneggiamento effettuato nel ‘500. Sempre nel XVI secolo, la chiesa risulta essere sotto la giurisdizione della pieve di Albera Ligure.
Dalla relazione della visita pastorale del 1834 del vescovo di Tortona Giovanni Negri s’apprende che il pavimento era costituito da un impasto di calce e sabbia e che era mal ridotto.
Tra il 2013 ed il 2014 venne ristrutturato il tetto dell’edificio.
La facciata della chiesa, rivolta a nordovest, è divisa sul piano orizzontale in due parti: quella inferiore è tripartita da quattro lesene e presenta due lunette ed il portale del XVII secolo sopra il quale vi è un bassorilievo raffigurante San Giuliano Martire; quella superiore – che è una sorta di timpano a salienti – è caratterizzata da tre finestrelle.
L’interno della chiesa, che presenta decorazioni realizzate da Clemente Salsa e Pietro Mietta, si compone di tre navate ed il presbiterio è rialzato di quattro gradini rispetto alla navata.
Il campanile è distaccato dalla chiesa; la cella campanaria presenta monofore su tutti i quattro lati ed un tamburo circolare sorregge la cupola a cipolla.
Il comune fu legato per secoli ai commerci lungo la via del sale e ai Feudi Imperiali e indirettamente alla Repubblica di Genova. Dal 1797 al 1805 entrò a far parte della Repubblica Ligure, poi dell’Impero Napoleonico fino al 1814 e dal 1815 al Regno di Sardegna nella Divisione di Genova e nella Provincia di Novi. Dal 1859 è passato alla provincia di Alessandria.
Il castello dei Malaspina Fieschi Doria, di cui restano poche rovine alte sull’abitato, aveva la tipica forma ligure del castello costruito intorno a una torre. Risultano conservati la torre rotonda attorniata da un muro circolare con camminamento. Addossato alla torre vi è un corpo rettangolare formato da due vani, di cui uno conserva ancora il soffitto.
Carrega Ligure assunse notevole importanza nel corso della Resistenza italiana. Un edificio del comune, contrassegnato da una targa, fu sede, nel 1944-1945, del Comando della VI Zona partigiana ligure e ospitò anche i componenti di diverse missioni alleate inglesi e statunitensi.
Panoramica che comprende, partendo da sinistra: Connio, Carrega Ligure, Magioncalda.
Le diverse frazioni che compongono il Comune di Carrega Ligure furono investite in quel biennio anche da alcuni rastrellamenti nazifascisti: per le operazioni antipartigiane fu utilizzata soprattutto la Divisione Turkestan (in tedesco: Turkistanische Legion) della Wehrmacht composta da ex prigionieri sovietici, mongoli e turkestani che infierirono pesantemente sulla popolazione con ruberie, soprusi e violenze sulle donne.
Nel dopoguerra Carrega, che contava più di 2.000 abitanti, subì un processo di rapido e inarrestabile spopolamento, causato principalmente dalla ridottissima natalità tipica della Liguria e Piemonte. Sino al 1963 non era collegata al fondovalle da alcuna strada. Gli spostamenti avvenivano a piedi, a dorso di mulo attraversando più volte il torrente Carreghino, o con le lese, slitte trainate dai buoi. L’apertura della strada carrozzabile, paradossalmente, accelerò il processo di spopolamento verso le città tipico del periodo, essendo il territorio caratterizzato da una popolazione contadina e un’agricoltura di sussistenza.
Solo in anni recenti il comune ha conosciuto una piccola ripresa, legata in particolare al turismo, all’escursionismo e alle risorse naturalistiche. Tuttavia, per quanto concerne i cittadini residenti, il comune ha una popolazione di circa quaranta volte inferiore a quella che aveva all’atto dell’Unità d’Italia.
Fra il 2008 e il 2009 il comune di Carrega Ligure ha iniziato un progetto di vendita delle case sfitte o disabitate al prezzo simbolico di un euro per creare turismo nel paese e in futuro ripopolarlo, analogamente a quanto successo in molti altri paesi italiani (fra i quali Bussana Vecchia e Salemi). All’11 gennaio 2009, le case censite in collaborazione con l’Università di Genova erano 720 e le richieste accettate 400. Negli anni seguenti, nonostante il successo dell’operazione, le complessità burocratiche e il fatto che i legittimi proprietari fossero sparsi in tutto il mondo, ha fatto desistere l’amministrazione dal progetto, che si è poi limitata a segnalare alcuni annunci di vendita sul sito istituzionale.
Nel comune ha sede il Museo della cultura popolare dell’Alta Val Borbera che espone circa 500 attrezzi, mobili e suppellettili di vario genere, che documentano la vita e le tecniche del lavoro dell’agricoltura e dell’allevamento nei secoli passati e si propone di conservare la memoria di tecniche agrarie ormai completamente abbandonate.