La chiesa della Santissima Annunziata è un luogo di culto cattolico situato nel comune di Fascia, nella città metropolitana di Genova. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato del Genovesato della diocesi di Tortona.

A circa 20 minuti di auto da Carrega Ligure, percorrendo la SP 147 e svalicando verso la Casa del Romano in territorio genovese, si giunge a Fascia: il più alto comune della Liguria con i suoi 1118 m s.l.m.

La sede del Comune, in realtà, è sita nella frazione di Carpeneto, circa 6 chilometri verso valle in direzione Cassingheno.

Il territorio comunale è situato a mezza costa sulle pendici meridionali del monte Carmo (1641 m), spartiacque tra la val Trebbia e la val Borbera, nella zona superiore della valle del torrente Cassingheno, ad est di Genova.

Il comune fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola, che si sviluppa lungo le pendici del monte omonimo (1597 m): è uno dei parchi naturalistici liguri più suggestivi, soprattutto per le sue fioriture, fra cui quella del lichene islandico, della digitale purpurea e della pulmonaria.

Tra le vette del territorio si trovano il monte Pio di Brigneto (1462 m), il monte della Cavalla (1328 m), il monte Crocetta (1073 m).

Come per tanti altri paesi simili della val Trebbia, i pochi abitanti invernali si moltiplicano per dieci in estate, essendo meta di villeggiatura di molte famiglie genovesi, che soprattutto dalla val Bisagno vanno a cercare refrigerio sull'Appennino ligure.

Storia

La prima citazione ufficiale del borgo di Fascia risale al 12 febbraio del 1235 grazie al ritrovamento di un documento testamentario di una certa Beldì, moglie di Beltramo di Torriglia. La fondazione di un primitivo insediamento abitativo potrebbe risalire al I o II secolo a seguito del ritrovamento di alcuni reperti presso l'odierno abitato. In particolare, lungo l'antico valico di Casa del Romano sono stati trovati i ruderi di un tempio religioso o cappella.

Fascia fece parte dei Feudi imperiali tra cui quelli di Torriglia di cui seguì le sorti. Nel X secolo[ apparteneva all'abbazia di San Colombano in Bobbio, passò nel 1153 al monastero di San Marziano di Tortona, quindi nel 1180 ai Malaspina e intorno al 1252 ai Fieschi.

Secondo un documento del 1468 i due rappresentanti del borgo, Gullielmus da Faxa e Leonardus de Faxa, firmeranno nella piazza della vicina Torriglia un atto di dedizione verso la vedova di Francesco Sforza, duchessa Bianca Maria Sforza, e al signore di Milano Gian Galeazzo Visconti.

Fu dominio dei conti Fieschi dal 1493 e poi della famiglia Doria nel 1547 dopo la congiura fliscana; questi ultimi la cederanno alla Repubblica di Genova che sottopose Fascia all'interno dei confini territoriali del neo costituito Marchesato di Torriglia e quindi principato omonimo dal 1760.

Con l'avvento del dominio di Napoleone Bonaparte nel 1797 nelle terre liguri (Campagna d'Italia), Fascia si costituì comune autonomo nella neo costituita Repubblica Ligure. Con la nuova dominazione francese Fascia dal 2 dicembre rientrò nel dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, dal 28 aprile del 1798 sottoposta al capoluogo Torriglia del VI cantone della giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del IV cantone della Trebbia nella giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel dipartimento di Genova.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna così come stabilì il congresso di Vienna del 1814. Il 7 febbraio del 1819 passò sotto il controllo del mandamento di Ottone nell'allora provincia di Bobbio (oggi entrambi i comuni sono in provincia di Piacenza). Nel luglio del 1835 una violenta epidemia di colera causò la morte di ventiquattro abitanti.

Rientrato nei confini del Regno d'Italia fu inserito nel circondario di Bobbio della provincia di Pavia. Successivamente il regio decreto n° 1726 datato 8 luglio 1923, firmato dal re Vittorio Emanuele III di Savoia, stabilì il passaggio al circondario di Genova nell'omonima provincia[7]. Sul finire dell'Ottocento e l'inizio del XX secolo, come altri paesi valligiani liguri, subì un notevole fenomeno emigratorio verso il continente americano (California e Argentina soprattutto) e nel capoluogo genovese. I primi servizi pubblici alla piccola comunità, isolata fino al 1964 per la mancata presenza di un'adeguata strada carrozzabile, arrivarono nel 1929 con il rifacimento di un nuovo acquedotto idrico (grazie al contributo degli abitanti stessi e degli emigranti nelle Americhe) e nel 1942 con l'illuminazione elettrica del paese.

Il 17 luglio del 1908 si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne soprattutto nel territorio del mandamento bobbiese di Ottone e fra i confini delle provincie di Genova e Pavia, con gravi danni nell'abitato di Gorreto, distruggendo cinque ponti lungo la statale 45 interrompendo le comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia, e la linea telegrafica fra Bobbio e Genova; danni ed allagamenti anche nel piacentino a Rivergaro e a Sant'Antonio a Trebbia nei pressi di Piacenza. Distruzioni imponenti e danni più ingenti si verificarono, invece, con l'alluvione che colpì la val Trebbia il 19 settembre 1953.

Monumento ai Partigiani della VI Zona.

Durante la seconda guerra mondiale fu un centro dell'azione partigiana: a Fascia nacquero le brigate "Bisagno" e "Scrivia", comandate rispettivamente da Aldo Gastaldi e da Aurelio Ferrandi.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Alta Val Trebbia e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[11], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno.

Dal 2014 al 2024 ha fatto parte dell'Unione dei comuni montani dell'Alta Val Trebbia.

Al centro del paese troviamo la chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata, alcuni documenti attestano la sua presenza nel XVII secolo e i primi ampliamenti si attuarono nel corso del XIX secolo. Conserva una statua dell'Annunziata nel presbiterio e un'altra scultura raffigurante il santo Guglielmo di Aquitania, patrono di Fascia. L'attiguo campanile fu edificato tra il 1731 e il 1732. Nel paese sono presenti varie cappelle, della Madonna della Guardia, di S. Maria adiacente alla chiesa e di San Giuseppe, vicino al cimitero.