Il freddo non molla, anzi…

E siamo daccapo, torna il freddo ma questa volta diciamo che è una previsione in linea col periodo.

Certo che di freddo ne abbiamo già “insaccato” parecchio e se tanto mi da tanto ho paura che i termometri faranno terrorismo ancora per un bel pezzo: il “nivoso” per dirla nella nomenclatura del calendario napoleonico, quest’anno ci azzecca appieno!

I modelli GFS (Global Forecast System), di cui la maggioranza dei siti web specializzati fa man bassa, pronosticano per i prossimi giorni, venti polari di forte intensità che comporteranno possibili nevicate con un abbassamento dello zero termico fino a quota 500 metri (chi nell’orto ha ancora dei cavoli superstiti farà festa grande).

Così come saranno in giubilo i fornitori di legna da ardere, sacchi di pellet e stufe elettriche comprate in fretta e furia come i ventilatori in piena estate.

Per chi vive l’Alta Valle tutto l’anno sarà, come sempre, suggestiva la conta dei camini accesi, sempre meno anno dopo anno, vista l’età media della popolazione indigena.

Per chi fa avanti e indietro dalle città, il tempo per riscaldare la casa da sottozero a “fascia vivibile” corrisponde con il momento della ripartenza, ovvero: quando comincia ad essere piacevole l’effetto stufa, è il momento di chiudere la baracca.

Per i luoghi da record del freddo, come la vicina Fascia dall’altra parte del valico delle Capanne, a 1118 m slm, il meteo regalerà ai suoi 69 abitanti stabili, minime tra i -8 e i -10°C; Carrega, come sempre, sarà graziata con qualche grado in più verso lo zero.

Nel frattempo, attendendo il ritorno di climi più confacenti, sto ultimando i preparativi sulla stazione meteorologica che andrò ad installare tra qualche mese e i suoi dati – spero – saranno pubblicati nella sezione pertinente del sito “altavalborbera.it” dove, per il momento, compaiono solo le previsioni de “ilMeteo.it” e gli avvisi di allerta meteo dell’ “Arpa” e della Protezione civile.

Hardware “Oregon Scientific WMR 88A”, software Weewx 5.0.1 installato su nanocomputer Raspberry 4 pi (nulla di eccezionale ma affidabile) che, grazie a San CoopVoce “dovrebbe” inviare i dati aggiornati ogni 15 minuti: il condizionale è d’obbligo perché con l’ampia schermatura creata dall’orografia alpestre che ci circonda, ricevere un segnale radio da queste parti appare come una grazia ricevuta.

Detto questo, passo e chiudo rimandando l’appuntamento su queste pagine al prossimo sproloquio.

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