
Legambiente a favore della devastazione territoriale per l’installazione del maxi eolico e del fotovoltaico. L’associazione presieduta da Stefano Ciafani è molto lontana dal desiderio di preservazione della natura chiesta dalle popolazioni che vivono le realtà agresti.
Quella di Legambiente si rivela una ideologia votata alle rinnovabili ma senza una chiara opinione della tutela naturalistica, creando un palese contrasto ideologico, ovvero: distruggere per preservare, una chiara dimostrazione di politica assurda e antitetica.
Il mese scorso il Consiglio provinciale ha approvato una mozione con la quale chiede alla Regione di limitare l’installazione dei pannelli su suolo agricolo poiché sul territorio della provincia di Alessandria sono già autorizzati 128 impianti su 857 ettari ma si può arrivare a 2145 ettari con altri 41 progetti in valutazione.
Secondo Legambiente nazionale, però, più che stabilire precise regole tramite la legge regionale, “è necessaria un’accelerazione” poiché il Piemonte è tra le Regioni che fanno registrare un andamento di installazioni superiore a quanto richiesto dagli obiettivi al 2024 dalla normativa nazionale ma è in ritardo di 4 anni rispetto all’obiettivo finale di 4.991 MW di impianti per la produzione di energia rinnovabili installati.
Parole che non tengono conto dell’effetto cumulo sul consumo di suolo e dei casi come Pozzolo Formigaro, Comune che rischia di vedersi occupare il 6% del territorio dai pannelli.