
L’ignoranza è cattiva consigliera (così come si diceva un tempo della fretta). Ed è l’ignoranza ad aver guidato la mano di chi domenica 2 febbraio u.s., in occasione della commemorazione agli ottant’anni dalla “battaglia di Cantalupo” dove moriva, tra i partigiani della Brigata Garibaldi, il russo Fiodor Poletaev; ha imbrattato, con scritte irriverenti, i muri sul luogo ove si è svolta la cerimonia.
La storia, studiata male o non studiata affatto, può far più danno della totale ignoranza e, mescolare gli accadimenti attuali come la guerra tra Russia e Ucraina con le stragi nazifasciste del secondo conflitto mondiale solo perché infervorati da stupidi rigurgiti trinariciuti, è sicuramente poco edificante. Oltre che mettere in cattiva luce quegli italiani che della cafonaggine di partito non hanno colpa.
Alta la presenza delle forze dell’ordine che, purtroppo, si è resa necessaria.
Hanno partecipato i rappresentanti della Provincia, dei sindaci di Cabella Ligure, di Vignole, di Momperone, di Gremiasco, di Avolasca, di San Sebastiano, l’ambasciatore russo e la console russa a Genova. Molte le associazioni intervenute, tra questa RjAlGe della Confederazione Russa, l’Anpi e gli Alpini.
Assente, come già lo scorso anno, una rappresentanza del principale comune interessato: Cantalupo, presumibilmente per gli stessi motivi che riportano al titolo di questo articolo.